Questa razza è originaria dell’Italia del Nord, molto simile a quella selvatica (Numida meleagris, derivante dall’Africa occidentale).
A differenza di quest’ultima però, la faraona domestica ha elmo, bargigli e pieghe cutanee facciali più sviluppate e il peso è decisamente superiore (alcuni maschi superano i 1,9 kg e le femmine sfiorano i 2,5 kg, differenze che non esistono tra i maschi e le femmine selvatiche e che non superano i 1,1 kg).
È allevata principalmente nel Veneto per il consumo della sua ottima carne. Le uova di faraona hanno un guscio molto duro e vengono utilizzate sia fresche che in cottura.
Ha un piumaggio grigio nerastro riccamente perlato mentre il collo è color violaceo con riflessi porpora. Alcune volte è possibile trovarne alcune con penne bianche sul petto e sul ventre. Alcune penne invece, sono completamente bianche. I pulcini alla nascita sono bruno-rossastri con cinque linee nere sul capo di cui la centrale è più larga.
Ne esistono in tutto 8 specie differenti che variano soprattutto per il piumaggio ma anche per alcune particolarità morfologiche (grandezza, elmo, bargigli, pieghe facciali e colori predominanti).
La gallina faraona ha un’antica storia: secondo la mitologia greca, la morte di Meleagro (figlio di Eneo, re di Calidone) procurò alle sorelle un dolore così acuto che seguirono il fratello; ma Diana le trasformò in galline di Faraone e volle che il manto portasse, sotto forma di gocce bianche, l’impronta delle lacrime versate.
Il nome di Meleagris, conservato da Aristotele e da Plinio, si riferiva proprio a questo mito.
Le galline faraona sono uccelli di dimensioni medie (maschio 1.8 kg, femmina 2 kg), molto appariscenti, con un corpo ricoperto di penne fittamente seminate di macchie bianche, con collo, guance e nuca ricoperte di rade e penne setoliformi.
Il dimorfismo sessuale è poco evidente, nel maschi i bargigli e la caruncola nasale sono più sviluppati, mentre le femmine si distinguono bene per la caratteristica emissione di suoni striduli: coquak…coquak…coquak
La faraona è un animale molto timido, dotato di sensi acutissimi e assai sospettoso, tende a formare sempre piccoli gruppi.
Allo stato libero, preferisce la corsa ed è capace di piccoli voli, trascorre la notte appollaiata sugli alberi. Data la sua timidezza, la faraona tenuta in cattività si spaventa facilmente: l’abbaiare dei cani oppure l’ingresso nell’ allevamento di animali “estranei” come gatti, topi, uccelli e i rumori improvvisi generano il panico.
Gli animali spaventati, spesso fuggono volando in tutte le direzioni. La gallina faraona viene allevata essenzialmente per la produzione di carne che ha particolari caratteristiche organolettiche che ricordano quelle del fagiano.
La produzione di uova, da destinare quasi esclusivamente all’incubazione, è stagionale e può raggiungere i 100 – 200 pezzi all’anno. Le uova sono piccole (45 g) con guscio durissimo e colorato in rosso mattone slavato, di forma ovoide con poli acuto e ottuso ben distinguibili.
Le razze vengono divise, in base alle caratteristiche del piumaggio, in: faraone a manto regolarmente perlato (camosciata, grigia, lilla), a manto con perlature ridotte (azzurra, fulvetta, paonata), depigmentate (albina).
Le faraone di razza grigia, tra le più diffuse, molto simili alla selvaggia Meleagris, si caratterizzano per un piumaggio più o meno grigio riccamente puntellato di bianco. Alla nascita i pulcini sono bruno rossastri e hanno cinque linee nere sul capo, quella centrale che comincia dall’occipite è molto larga.